atrofia ossea
Atrofia ossea: come prevenire, o gestire, la perdita dei denti e dell’osso alveolare?
Per atrofia ossea delle ossa mascellari si intende la perdita dell’osso alveolare, cioè dell’osso in cui sono alloggiate ed ancorate le radici dei denti.
Alcune delle principali cause della atrofia ossea mascellare durante la terza età sono:
- Carie non trattate
- Malattia parodontale
- Perdita dei denti
- Malnutrizione; molti pazienti di età avanzata preferiscono cibi morbidi e facilmente masticabili a cibi come frutta e verdura fresca.
- Cancro orale e tumori della bocca (tumori orali e faringei) sono diagnosticati principalmente negli anziani; l’età media alla diagnosi è di 62 anni.
- Malattie croniche che comportano l’assunzione di farmaci che causano secchezza delle fauci. Il flusso ridotto di saliva aumenta il rischio di malattie della cavità orale che compromettono la struttura ossea.
La causa più comune dell’atrofia ossea (riassorbimento osseo) è fisiologica ed emerge in seguito all’estrazione dentale; come conseguenza causa una diminuzione nello spessore dell’osso rispetto al volume che aveva in precedenza.
La diminuzione del volume dell’osso può presentarsi anche in maniera progressiva a causa di infezioni come: cisti, ascessi, malattia parodontale trascurate dal paziente.
Inoltre, ci sono alcune parti all’interno della bocca, ad esempio in corrispondenza dei molari inferiori o superiori, in cui l’osso ha un volume ridotto.
In pazienti con edentulismo, parziale o totale, avere uno spessore osseo adeguato è indispensabile per sostituire i denti attraverso la moderna implantologia poiché la presenza di una buona struttura ossea è la condizione fondamentale per l’inserimento degli impianti dentali.
A partire dall’età di circa 50 anni, la densità ossea si riduce progressivamente in entrambi i sessi, in modo particolare nelle donne, interessando tutte le strutture ossee comprese quelle mascellare e mandibolare.
Con l’aumentare dell’età i pazienti hanno la tendenza a diminuire la loro attenzione alla salute orale per concentrarsi su patologie più gravi che si presentano durante questa fase della vita.
Tali patologie comportano spesso l’assunzione di farmaci che solo rare volte limitano l’accesso alle cure odontoiatriche. La perdita dei denti resta legata non tanto a fattori genetici e/o all’età, quanto piuttosto alla disinformazione o alla trascuratezza dei pazienti.
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La perdita dei denti nell’anziano ha forti conseguenze psicologiche ed emozionali.
La mancanza dei denti genera diminuzione dell’autostima, causa cambiamenti dell’umore, influenza le relazioni sociali ed agisce sull’alimentazione poiché i problemi di masticazione, in alcuni casi, possono sfociare in malnutrizione.
Studi scientifici hanno evidenziato che esiste, anche e purtroppo, una relazione tra la perdita dei denti e lo sviluppo di deficit cognitivi e demenza senile.
Nonostante la perdita dei denti nell’anziano sia considerata spesso inevitabile, le ricerche scientifiche e la pratica clinica dimostrano che, anche in età avanzata, si può prevenire e curare la malattia parodontale mantenendo una corretta igiene orale e affidandosi al dentista.
La strategia migliore per evitare i rischi correlati alla atrofia ossea e conservare la dentatura naturale.
Tale obiettivo è facilmente raggiungibile adottando delle buone abitudini giornaliere ed aderendo ad un programma professionale di prevenzione personalizzato che permetta di prevenire o trattare precocemente carie e parodontiti e che segua il paziente nel tempo per evitare recidive.
Ecco una lista di consigli utili per il mantenimento della vostra dentatura:
- Lavare i denti accuratamente due volte al giorno.
- Usare il filo interdentale una volta al giorno.
- Astenersi o limitare il fumo.
- Indossare una protezione dentale mentre si fa sport.
- Indossare una placca occlusale in caso di bruxismo (Digrignamento) o di serraggio notturno.
- Chiedere a un medico informazioni su supplementi di calcioe vitamina D per aiutare a prevenire l’osteoporosi.
- Mantenere il diabetesotto controllo, poiché il diabete è un fattore di rischio per le malattie parodontali.
- Evitare, quando possibile, farmaci che influenzano la salute orale.
- Sciacquare quotidianamente con un collutorio contenente fluoro. Alcuni collutori hanno anche ingredienti antisettici per contrastare la formazione di placca batterica.
- Mangiare pasti nutrienti ed equilibrati e limitare gli spuntini. Evitare i carboidrati come caramelle, salatini e patatine, che possono rimanere sulla superficie del dente. Se si mangiano cibi appiccicosi, lavarsi i denti subito dopo.
- Verificare con il proprio dentista la necessità di somministrazione di fluoro supplementare, per rafforzare i denti.
- Visitare il dentista regolarmente per l’igiene professionale e l’esame orale.
Cosa fare quando l’edentulia ha già prodotto atrofie ossee importanti?
Esistono tecniche che consentono di ricostruire l’osso, affinché anche i pazienti con un’atrofia ossea alveolare possano ricostruire la loro dentatura mediante gli impianti?