Nel corso degli ultimi anni il numero di pazienti odontoiatrici trattati con impianti osteointegrati è aumentato in modo esponenziale. Nonostante la quota di successo clinico sia altissima, nei casi ben trattati supera il 94%, il numero di pazienti che lamentano problemi relativi agli impianti o alla protesi sovrastante è ragguardevole. I problemi clinici relativi ai dispositivi implanto-protesici possono essere distinti in complicazioni e fallimenti.
Parliamo di complicazioni quando tali problemi sono trattabili salvando gli impianti e le restaurazioni protesiche esistenti, o almeno gran parte di essi, salvaguardando inoltre l’osso alveolare ed i tessuti gengivali peri-implantari.
Parliamo invece di fallimenti quando il problema ha irreversibilmente danneggiato l’osso alveolare che supporta gli impianti e/o la gengiva peri-implantare o ha prodotto fratture catastrofiche a carico degli impianti o della protesi ad essi ancorata. Le complicazioni ed i fallimenti implanto-protesici possono essere di natura: biologica, meccanica, estetica o una combinazione delle cause sopra menzionate.
La causa più frequente di complicazione a carico dei tessuti gengivali è sostenuta da un’infezione batterica e prende il nome di mucosite. Se non trattata tempestivamente la mucosite può evolvere in periimplantite determinando una perdita massiva dell’osso alveolare ed un fallimento della terapia implantoprotesica.
La periimplantite è una infezione dei tessuti ossei e gengivali che supportano l’impianto. È prodotta dall’accumulo di placca batterica. Se non intercettata e trattata precocemente produce la perdita di ancoraggio dell’impianto ed un deficit anatomico spesso difficile da compensare.
Alcune delle complicazioni meccaniche più frequenti e facilmente risolvibili senza alcun danno permanente sono:
Alcuni dei fallimenti meccanici più frequenti sono prodotti da imprecisioni costruttive; sottodimensionamento delle strutture protesiche; sovraccarichi generati da imprecisioni occlusali o da forze para-funzionali non adeguatamente considerate in fase di progettazione.
In alcuni individui, anche quando l’impianto e la protesi inizialmente sono perfettamente integrati, dopo qualche anno può accadere che la corona o il ponte risultino più corti dei denti adiacenti. Il fenomeno chiamato infra-occlusione è legato al fatto che gli impianti non seguono l’accrescimento osseo ne la migrazione dentale compensatoria che si realizza nel tempo. Il trattamento consiste nell’adeguare la protesi alla nuova situazione anatomica. Altre cause di complicazioni estetiche possono essere:
Una combinazione delle cause sopra menzionate è in grado di indurre complicazioni o fallimenti di carattere estetico che rendono visibile (e sgradevole) la presenza sia del deficit anatomico sia del dispositivo protesico non integrato mimeticamente con il contesto generale. La mancata integrazione estetica dei dispositivi implanto-protesici può, inoltre, dipendere dalla mancata compensazione dei deficit anatomici presenti nel sito edentulo o dal cattivo posizionamento implantare che dopo aver prodotto una recessione gengivale determina ulteriori danni anatomici a cerico dell’osso di supporto periimplantare. Altra causa frequente è lo sviluppo di una periimplantite in un sito precedentemente sano.
Una combinazione delle cause sopra menzionate è in grado di indurre complicazioni o fallimenti di carattere estetico che rendono visibile (e sgradevole) la presenza sia del deficit anatomico sia del dispositivo protesico non integrato mimeticamente con il contesto generale. La mancata integrazione estetica dei dispositivi implanto-protesici può, inoltre, dipendere dalla mancata compensazione dei deficit anatomici presenti nel sito edentulo o dal cattivo posizionamento implantare che dopo aver prodotto una recessione gengivale determina ulteriori danni anatomici a cerico dell’osso di supporto periimplantare. Altra causa frequente è lo sviluppo di una periimplantite in un sito precedentemente sano.