Può accadere che a causa di carie, parodontiti, malformazioni, usure, incidenti e/o pregressi trattamenti odontoiatrici sia necessario riabilitare totalmente una o ambedue le arcate dentali.
Le riabilitazioni complete rappresentano la prestazione professionale più impegnativa e complessa che uno specialista in protesi dentaria possa affrontare poiché le variabili biologiche, biomeccaniche e merceologiche implicate sono pressoché infinite.
Chi è lo specialista in protesi dentaria?
Lo specialista in protesi dentaria è un odontoiatra con una preparazione specialistica in campo protesico.
Egli si occupa della raccolta e della elaborazione dei dati necessari a sviluppare un corretto piano di trattamento, dell’organizzazione e della supervisione degli interventi eseguiti dagli altri specialisti del team (Igienisti, ortodontisti, endodontisti, conservatori, parodontologi, chirurghi orali ed odontotecnici) ed infine della realizzazione della parte clinica di sua pertinenza.
Lo specialista in protesi dentaria può essere paragonato al regista di un film in cui recita anche un ruolo primario come attore.
Il piano di trattamento è l’insieme delle terapie necessarie ad ultimare la riabilitazione ordinate secondo una sequenza temporale che prevede spesso l’intervento coordinato di più specialisti supervisionati dallo specialista in protesi dentaria.
Sfortunatamente sempre più spesso il piano di trattamento, anche di casi complicati che richiedono riabilitazioni orali complete e complesse, viene sviluppato estemporaneamente durante la prima visita e con il solo ausilio di una radiografia generica come l’ortopanoramica. Un esame superficiale ed un piano di trattamento inaccurato rappresentano le sicure premesse di dover affrontare, in un prossimo futuro, ulteriori ed ingravescenti problemi odontoiatrici.
Un buon piano di trattamento protesico dovrà considerare attentamente:
Il percorso diagnostico che lo specialista in protesi dentaria deve attuare per formulare una corretta diagnosi su cui fondare un adeguato piano di trattamento si sviluppa in più fasi:
la storia clinica del paziente aiuta lo specialista ad indirizzare la diagnosi.
il medico deve, innanzitutto, distinguere i sintomi essenziali da quelli di importanza secondaria e stabilire quali sintomi dello stato morboso sono primitivi e quali, invece, vanno considerati come conseguenza dei primi.
le radiografie bi e tri-dimensionali; l’analisi della cinematica mandibolare; l’esame dei modelli orientati in articolatore ed altri esami strumentali forniranno elementi preziosi sia per la diagnosi che per definire la prognosi a lungo termine.
dopo aver chiarito i rapporti di correlazione fra i diversi sintomi, lo specialista potrà formulare la diagnosi su cui fondare il piano di trattamento.
Appare chiaro che formulare un piano di trattamento razionale, nei casi complessi, è un processo che richiede tempo dedicato a raccogliere i dati clinici e strumentali necessari; tempo per correlare ed analizzare i dati clinici e strumentali e formulare la diagnosi ed il piano di trattamento e, infine, tempo per comunicare al paziente sia i dettagli della sua situazione clinica sia le varie opzioni di trattamento fra cui egli potrà scegliere quella più adatta.
Il processo richiederà, generalmente, due o tre appuntamenti; avventurarsi in una riabilitazione orale completa e/o complessa provando a “semplificare” il processo implica il rischio, nel breve periodo, di far pagare al paziente un pesante pedaggio sia biologico che economico.
Possiamo concludere che il piano di trattamento protesico è, in assoluto, una delle fasi più importanti nel processo globale che porterà ad una riabilitazione orale di successo.